La Muta - Parte Seconda
LA MUTA - Parte Seconda
In un post precedente abbiamo trattato della muta, la
strategia necessaria perché gli insetti possano accrescere le proprie dimensioni pur avendo un rivestimento protettivo esterno rigido
(l'esoscheletro).
Sono state fornite alcune spiegazioni circa la sua funzione, i fenomeni biologici che la determinano e le attenzioni necessarie a ché, durante l'allevamento, tutto avvenga nel rispetto e nella tutela delle condizioni ottimali per questa fase fondamentale e delicata del ciclo vitale dell'insetto stecco.
Il presente post, invece, condivide lo stesso obiettivo di molti altri post di questo blog: cercare di educare alla conoscenza ma anche allo stupore e, quindi, al rispetto per le strategie incredibili che la Natura mette in atto, ossia le scelte evolutive che le forme di vita hanno adottato per proseguire la propria avventura su questo straordinario pianeta.
Il modo migliore per raggiungere l'obiettivo è il più semplice ed efficace (tra l'altro, è anche quello utilizzato, per molti aspetti, durante i nostri laboratori): lasciar fare alla Natura! Nel post, infatti, saranno presenti numerosi video e foto (sempre, lo ripeto, relativi alle nostre esperienze di laboratorio) con poche parole di commento per spiegarne i contenuti, in modo tale da rendere più comprensibili e familiari immagini come questa:
A tal proposito una premessa è doverosa: le riprese sono amatoriali e, tengo a sottolinearlo, si è volutamente evitato di utilizzare il flash e di avvicinarsi troppo all'insetto per non compromettere il buon esito della muta, per cui talvolta le condizioni di scarsa luminosità e la necessità di utilizzare uno zoom piuttosto spinto cui aggiungerei, il tremolio dovuto ai tempi necessariamente protratti in posizioni innegabilmente scomode) hanno potuto contribuire a una non eccelsa qualità delle immagini…
SEQUENZA 1 - ULTIMA MUTA DI UN ESEMPLARE MASCHIO
Quello che ci fa capire di essere in presenza dell'inizio di una muta è un vero e proprio stravolgimento morfologico che avviene alle due estremità del corpo dell'insetto: la parte terminale dell'addome è arcuata verso l'alto e risulta di un bianco lattiginoso mentre quella del capo appare particolarmente rigonfia.
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Già nella ripresa seguente - e ancora di più in quelle successive - si intuisce che il rigonfiamento anteriore è dovuto al fatto che il capo e il protorace (la prima, molto breve, sezione del torace da cui parte la coppia di zampe anteriori) sono ripiegati verso il resto del corpo dalle zampe inguainate nel vecchio esoscheletro, mentre l'arricciamento posteriore è l'esuvia (la vecchia cuticola) che va man mano svuotandosi, lentamente e progressivamente, grazie ai movimenti che l'insetto effettua per fuoriuscire attraverso l'apertura del vecchio apparato boccale.
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Infine, l'insetto fuoriesce completamente dall'esuvia sganciando dal suo interno il tratto terminale dell'addomeVIDEO 10
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Il prossimo video mostra come il torace, grazie alle contrazioni dell'insetto, è quasi completamente fuoriuscito dall'esuvia. Si riescono a distinguere bene le antenne e le zampe anteriori (con le estremità ancora costrette nell'esuvia):
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Ancora un piccolo grande progresso… Capo e protorace raggiungono una posizione quasi perpendicolare al resto del torace. Sono visibili le zampe mediane che si allargano a compasso ai lati del corpo.
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Più corte delle altre due coppie, le zampe mediane si liberano sempre per prime...
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...seguite dalle coppie di zampe anteriori e posteriori.
Finalmente, capo, torace e addome sono allineati: l'insetto può distendere le membra, anche se non sembra esserci una completa padronanza della coordinazione.
In questa fase, a causa dell'emolinfa che viene pompata nelle membra, il corpo appare turgido e di dimensioni addirittura superiori a quelle che l'insetto avrà a muta ultimata. Appare anche lucido: il liquido esuviale presente sulla nuova epidermide si asciugherà durante l'indurimento della nuova cuticola.
Tranne che per il breve tratto che trattiene l'estremità dell'addome, l'esuvia appare completamente vuota.
VIDEO 32Finalmente, capo, torace e addome sono allineati: l'insetto può distendere le membra, anche se non sembra esserci una completa padronanza della coordinazione.
In questa fase, a causa dell'emolinfa che viene pompata nelle membra, il corpo appare turgido e di dimensioni addirittura superiori a quelle che l'insetto avrà a muta ultimata. Appare anche lucido: il liquido esuviale presente sulla nuova epidermide si asciugherà durante l'indurimento della nuova cuticola.
Tranne che per il breve tratto che trattiene l'estremità dell'addome, l'esuvia appare completamente vuota.
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Lievi e occasionali spasmi e contrazioni continuano ad agitare a intervalli non regolari l'intero corpo...
VIDEO 27(17:04)
...tanto da indurre la finora pazientissima neanide (involontaria partecipante all'evento) a cambiare posizione.
Nel video si nota come si delineino maggiormente i dettagli dell'epidermide man mano che il suo indurimento procede.
VIDEO 43Nel video si nota come si delineino maggiormente i dettagli dell'epidermide man mano che il suo indurimento procede.
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VIDEO 01
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Nel prossimo video si può facilmente osservare come il nuovo esoscheletro non abbia ancora raggiunto il livello di indurimento ottimale...
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...che, invece, diverse ore dopo, mostra lo splendido maschio ormai adulto.
VIDEO 14
(23:23)
Quello che i video probabilmente non riescono a comunicare è la sensazione di trovarsi di fronte ad un evento straordinario: si tratta di un evento intimo, quasi sacrale.
La estrema vulnerabilità dell'essere, la necessità che sequenze e tempi vengano rigorosamente rispettati, finanche alcuni aspetti contingenti rievocano inevitabilmente il momento di un parto: ad ogni muta sembra che letteralmente partorisca se stesso.
La conoscenza della filogenesi, invece di svilire con la superbia intellettuale dell'erudizione, deve amplificare ancora di più lo stupore e l'urgenza - mai come adesso - di una doverosa umiltà di fronte alla magnificenza della Natura.
SEQUENZA 2
La sequenza successiva di foto riguarda la muta di una neanide in uno stadio intermedio di crescita. Il colore della livrea è ancora verde e questo ci permette di notare meglio, rispetto alla sequenza precedente, il lento e progressivo svuotarsi dell'esuvia (anche la nuova epidermide verde delle zampe è facilmente visibile all'interno della opaca vecchia cuticola).
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Nella prossima sequenza la neanide femmina, pur avendo ancora la livrea verde, è in una età maggiore rispetto alla precedente.
Ripetiamo ancora una volta le fasi della muta.
Fuoriuscita delle zampe dall'esuvia
VIDEO 57
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Distensione delle membra con il pompaggio dell'emolinfa
VIDEO 17
(15:12)
Completa fuoriuscita dall'esuvia
VIDEO 21
(15:21)
Immobilità durante la fase di asciugatura e di indurimento del nuovo esoscheletro
VIDEO 23
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Presenza del mimetismo omocinetico (movimento mimetico che imita l'ondeggiare delle foglie mosse dal vento) che dimostra la raggiunta capacità di coordinazione motoria.
VIDEO 24
(15:26)
Negli ultimi due video di questo post viene introdotto un elemento che ha una motivazione importante (che sarà oggetto di approfondimento ulteriore nei post La Muta- Parte Terza e La Muta- Parte Quarta): l'insetto si posiziona con il capo verso l'alto in prossimità dell'esuvia.
VIDEO 16(15:27)
VIDEO 43
(15:28)
Ora non mi resta che salutarvi!
Ma non perdete i prossimi post!
A presto!
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