La Muta - Parte Terza
In questo post procediamo nella nostra esperienza di approfondimento riguardo alla muta negli insetti stecco.
Già due post hanno avuto per oggetto questo importante momento del loro ciclo vitale:
e vi invito a rivederli entrambi.
Ricordiamo che gli insetti stecco presentano una metamorfosi incompleta ed effettuano cinque/sette mute per passare dallo stato di neanide a quello di ninfa (la penultima età, in cui avviene la produzione delle prime uova - che però non schiuderanno - negli individui femmine e la comparsa delle ali dei maschi nelle specie non attere), fino a quello definitivo di adulto.
Generali (ma anche generiche, ahimè) indicazioni sull'approssimarsi di una muta sono:
- a partire da alcuni giorni prima l'insetto è ancora più statico del solito: tende a rimanere pressoché nella stessa posizione e a modificare lievemente, ma non sempre, il colore della livrea;
- cerca un appiglio che gli permetta di rimanere a testa in giù (ma, anche questo, non è infrequente nei momenti di normalità).
Vitali per il buon esito della muta, nelle esperienze di allevamento, sono:
- uno sviluppo verticale della teca con una misura quanto meno più che doppia rispetto alla lunghezza dell'insetto;
- assoluto divieto di spostare o disturbare l'insetto durante la muta.
Si tratta di un evento molto delicato in cui l'insetto, per un periodo di tempo relativamente lungo, è in situazione di grande precarietà e vulnerabilità: particolarmente esposto ai predatori e nell'impossibilità di attuare la maggior parte delle sue numerose strategie difensive.
Ne è dimostrazione la foto seguente, triste contraltare nella sua sconcertante somiglianza a quella iniziale dei tre post sulla muta.
![]() |
L'ingrandimento mostra come
sia occorso un imprevisto che ha purtroppo
impedito il completamento della muta
con la conseguente morte della neanide. |
Osserviamo nel dettaglio
tutte
le fasi della muta.
tutte
le fasi della muta.
Questa volta la ninfa è una femmina.
La modalità iniziale è sempre la stessa: l'arolium - la piccola ventosa presente sulle estremità delle zampe - e le unghie uncinate mantengono ben ancorato l'insetto al supporto (generalmente una parte della pianta di rovo, ma anche elementi della teca: vetro, plastica, rete per l'areazione, etc.) per tutta la durata della muta.
La posizione deve essere tale da permettere alla neanide di poter sgusciare dalla vecchia cuticola a testa in giù.
La sequenza si ripete identica, come illustrata già nel post precedente.
(Ho riportato tra parentesi ora e minuti dei vari cambiamenti in atto per dare un'idea delle loro tempistiche).
Capo e protorace sono ripiegati sul resto del torace.
VIDEO 44
(06:06)
Il lento e progressivo fuoriuscire dell'insetto attraverso l'apertura dell'ex apparato boccale comporta lo svuotarsi dell'estremità opposta dell'esuvia.
VIDEO 45
(06:10)
(06:10)
VIDEO 32
(06:14)
VIDEO 32B
(06:15)
Si liberano le zampe mediane
VIDEO 37
(06:17)
Il corpo continua gradualmente a fuoriuscire dall'esuvia, le zampe mediane si aprono verso l'esterno, capo e protorace arrivano in posizione perpendicolare al resto del corpo.
Le zampe anteriori e posteriori sono pronte a sganciarsi.
VIDEO 37B
(06:18)
Al liberarsi delle zampe anteriori e posteriori corrisponde il riallinearsi del capo con il resto del corpo: protorace, mesotorace e metatorace sono in linea. L'emolinfa letteralmente gonfia il corpo dell'insetto.
VIDEO 30
(06:22)
Solo la parte terminale dell'addome è ancora all'interno dell'esuvia.
Occasionali fremiti agitano l'insetto altrimenti immobile a testa in giù.
VIDEO 23
(06:23)
La fase si protrae...
VIDEO 53
(06:41)
...finché l'insetto non raggiunge un livello di forza muscolare e di capacità di coordinazione tali da poter sostenere il proprio peso aderendo con gli aroli alle lisce pareti della teca.
VIDEO 22
(06:43)
Ancora un leggero movimento ondulatorio e l'insetto estrae dall'esuvia l'ultimo tratto dell'addome, ancora piuttosto molle, e ruota immediatamente di 180° recuperando così la posizione che gli permetterà,
VIDEO 55
dopo un ulteriore periodo di protratta immobilità per indurire l'esoscheletro,
VIDEO 26-52-44
(07:28)
di iniziare a mangiare la propria esuvia.
In una dieta alimentare come quella degli insetti stecco, mangiare l'esuvia costituisce l'unico modo di recuperare sostanze necessarie alla ottimale costituzione dell'esoscheletro.
(06:14)
VIDEO 32B
(06:15)
Si liberano le zampe mediane
(06:17)
Il corpo continua gradualmente a fuoriuscire dall'esuvia, le zampe mediane si aprono verso l'esterno, capo e protorace arrivano in posizione perpendicolare al resto del corpo.
Le zampe anteriori e posteriori sono pronte a sganciarsi.
VIDEO 37B
(06:18)
Al liberarsi delle zampe anteriori e posteriori corrisponde il riallinearsi del capo con il resto del corpo: protorace, mesotorace e metatorace sono in linea. L'emolinfa letteralmente gonfia il corpo dell'insetto.
VIDEO 30
(06:22)
Solo la parte terminale dell'addome è ancora all'interno dell'esuvia.
Occasionali fremiti agitano l'insetto altrimenti immobile a testa in giù.
VIDEO 23
(06:23)
La fase si protrae...
VIDEO 53
(06:41)
...finché l'insetto non raggiunge un livello di forza muscolare e di capacità di coordinazione tali da poter sostenere il proprio peso aderendo con gli aroli alle lisce pareti della teca.
VIDEO 22
(06:43)
Ancora un leggero movimento ondulatorio e l'insetto estrae dall'esuvia l'ultimo tratto dell'addome, ancora piuttosto molle, e ruota immediatamente di 180° recuperando così la posizione che gli permetterà,
VIDEO 55
dopo un ulteriore periodo di protratta immobilità per indurire l'esoscheletro,
VIDEO 26-52-44
(07:28)
di iniziare a mangiare la propria esuvia.
In una dieta alimentare come quella degli insetti stecco, mangiare l'esuvia costituisce l'unico modo di recuperare sostanze necessarie alla ottimale costituzione dell'esoscheletro.
(07:49)
![]() |
La muta è conclusa!
Questo laboratorio di allevamento degli insetti stecco, iniziato quasi per caso e fondato fortemente sulla voglia di educare gli alunni all'importanza dello stupore e della curiosità, si è rivelato fonte quasi inesauribile di stimoli e di esperienze.
Meravigliarsi, scoprire, cercare di capire, trovare possibili spiegazioni a conferma di ipotesi(le più fantasiose e poetiche? quelle dei bambini! letteralmente da doverci scrivere un libro!!), iniziare a comprendere, mantenere l'umiltà senza mai perdere la fame di conoscenza, non lasciarsi condizionare dai pregiudizi, imparare a riconoscere il più piccolo (essere, evento, dettaglio o comportamento che sia) con il rispetto che meritano ere geologiche di evoluzione che lo hanno condotto fino a noi.
Questo laboratorio di allevamento degli insetti stecco, iniziato quasi per caso e fondato fortemente sulla voglia di educare gli alunni all'importanza dello stupore e della curiosità, si è rivelato fonte quasi inesauribile di stimoli e di esperienze.
Meravigliarsi, scoprire, cercare di capire, trovare possibili spiegazioni a conferma di ipotesi(le più fantasiose e poetiche? quelle dei bambini! letteralmente da doverci scrivere un libro!!), iniziare a comprendere, mantenere l'umiltà senza mai perdere la fame di conoscenza, non lasciarsi condizionare dai pregiudizi, imparare a riconoscere il più piccolo (essere, evento, dettaglio o comportamento che sia) con il rispetto che meritano ere geologiche di evoluzione che lo hanno condotto fino a noi.
Prossimo appuntamento?
Prossimo post!
Ciao
Comments
Post a Comment