Piccole neanidi crescono... (… e iniziano già a comportarsi come mamma e papà)
Piccole neanidi crescono...
(… e iniziano già a comportarsi come mamma e papà)
15-18 marzo 2017
Dopo un paio di giorni dalla schiusa, le piccole neanidi continuano ad avere momenti di grande vivacità - nulla in confronto al moto perpetuo e inarrestabile dell'iniziale fase di "furia"- che alternano a lunghi momenti di stasi.
Osserviamo più nel dettaglio il loro comportamento sottolineandone quanto maggiori siano ora le similitudini con quello degli individui adulti.
Nella foto sotto, avendo irrorato i rovi, ho provato a inserire sui germogli anche un'altra neanide (a sinistra) ma la piccolina ha effettuato una delle tante strategie difensive che gli insetti stecco utilizzano per salvaguardare se stessi e, conseguentemente, la propria specie: la tanatosi.
Si tratta di un comportamento istintivo che consiste nel lasciarsi cadere inermi e fingersi morti per depistare i predatori.
In genere, non appena l'imminente minaccia si ridimensiona o scompare, l'insetto tende ad assumere una posizione di maggiore difesa. (Nel caso, invece, della nostra piccola si tratta forse solo di una posizione meno scomoda)
Comunque, finché il pericolo incombe, meglio non muoversi... anche a rischio di farsi quasi "calpestare" dai propri simili:
Nel video successivo la neanide di destra ha iniziato a muoversi nuovamente, ma lo fa con un altro stratagemma difensivo: il criptismo omocinetico, un movimento mimetico. La neanide, infatti, si sposta lentamente e oscilla molleggiandosi sulle zampe che muove una alla volta, simulando in tal modo l'ondeggiare leggero e irregolare delle foglie mosse dal vento:
Una femmina adulta attua la stessa strategia nel video qui di seguito:
e un maschio dalle bellissime delicate sfumature verdi nel punto d'innesto delle zampe al torace, si comporta allo stesso modo:
Ma torniamo alle nostre due piccole neanidi per illustrare il prossimo comportamento e provare, anche in questo caso, a darne spiegazione.
La più intraprendente delle due ha ripreso la sua esplorazione e, nel prossimo video, la vedremo assumere un'altra posa statica piuttosto innaturale (con le due zampe anteriori molto divaricate e protese in avanti) che le impedisce una presa più salda e, soprattutto, è piuttosto pericolosa perché espone l'insetto maggiormente.
In realtà, in questo caso, le zampe anteriori assolvono una funzione esplorativa molto particolare.
Non è difficile intuire, osservando i video precedenti, che con le zampe anteriori generalmente l'insetto stecco esplora l'ambiente intorno a sé, sondando la possibilità di appigli più o meno sicuri, comunicando con i propri simili, ecc.
Nel caso, invece, della posizione insolita di cui parliamo l'insetto utilizzerebbe sottilissime membrane situate sulle zampe anteriori e specializzate a percepire le vibrazioni generate dalle onde sonore. La posizione di cui sopra aumenterebbe la capacità di captarle, grazie anche agli incavi determinati dalla morfologia delle zampe.
Ecco un esemplare maschio assumere la stessa posa…
e qui durante il video della sua reintroduzione in natura:
Di seguito, invece, il video di una femmina adulta nella stessa posa abbinata anche al criptismo omocinetico, il comportamento mimetico di cui abbiamo parlato sopra.
Infine, un ultimo video di quattro giovani vivacissime neanidi che compendia tutti i comportamenti analizzati in questo post, ad esclusione della tanatosi:
(… e iniziano già a comportarsi come mamma e papà)
15-18 marzo 2017
Dopo un paio di giorni dalla schiusa, le piccole neanidi continuano ad avere momenti di grande vivacità - nulla in confronto al moto perpetuo e inarrestabile dell'iniziale fase di "furia"- che alternano a lunghi momenti di stasi.
![]() |
In primo piano una giovanissima neanide
con un maschio e una femmina adulti sullo sfondo
|
Osserviamo più nel dettaglio il loro comportamento sottolineandone quanto maggiori siano ora le similitudini con quello degli individui adulti.
Nella foto sotto, avendo irrorato i rovi, ho provato a inserire sui germogli anche un'altra neanide (a sinistra) ma la piccolina ha effettuato una delle tante strategie difensive che gli insetti stecco utilizzano per salvaguardare se stessi e, conseguentemente, la propria specie: la tanatosi.
Si tratta di un comportamento istintivo che consiste nel lasciarsi cadere inermi e fingersi morti per depistare i predatori.
In genere, non appena l'imminente minaccia si ridimensiona o scompare, l'insetto tende ad assumere una posizione di maggiore difesa. (Nel caso, invece, della nostra piccola si tratta forse solo di una posizione meno scomoda)
Comunque, finché il pericolo incombe, meglio non muoversi... anche a rischio di farsi quasi "calpestare" dai propri simili:
![]() |
Esempio di tanatosi in un maschio adulto. Questo è il nostro Amleto (grande personaggio tragico! - un vero asso della tanatosi) adorato dai bambini |
![]() |
Esempio di tanatosi in una femmina adulta (la manina è di Giulia) durante le osservazioni in laboratorio |
Altro comportamento presente sia nelle neanidi che negli individui adulti è quello della totale immobilità.
La neanide che nel primo video esplorava senza sosta i germogli si è, invece, durante l'irrorazione dei rovi, completamente irrigidita in quella che per questi insetti è l'arma difensiva per eccellenza: la capacità di rimanere assolutamente immobili, capacità che ha lentamente condizionato l'evoluzione della loro specie indirizzando la selezione naturale del loro aspetto (omomorfismo) e colore (omocromia) verso il mimetismo criptico.
Ecco il filmato:
Ed ecco uno video a caso (tra gli infiniti video possibili, visto che si tratta della strategia difensiva caratterizzante - pena la morte, altrimenti - gli insetti stecco di tutte le età durante le ore diurne) che mostra una femmina adulta e una neanide L3/4 mentre adottano questo comportamento:
Bellissimo anche il prossimo video dove sia il maschio che la femmina restano assolutamente immobili:
Nel video successivo la neanide di destra ha iniziato a muoversi nuovamente, ma lo fa con un altro stratagemma difensivo: il criptismo omocinetico, un movimento mimetico. La neanide, infatti, si sposta lentamente e oscilla molleggiandosi sulle zampe che muove una alla volta, simulando in tal modo l'ondeggiare leggero e irregolare delle foglie mosse dal vento:
e un maschio dalle bellissime delicate sfumature verdi nel punto d'innesto delle zampe al torace, si comporta allo stesso modo:
Ma torniamo alle nostre due piccole neanidi per illustrare il prossimo comportamento e provare, anche in questo caso, a darne spiegazione.
La più intraprendente delle due ha ripreso la sua esplorazione e, nel prossimo video, la vedremo assumere un'altra posa statica piuttosto innaturale (con le due zampe anteriori molto divaricate e protese in avanti) che le impedisce una presa più salda e, soprattutto, è piuttosto pericolosa perché espone l'insetto maggiormente.
In realtà, in questo caso, le zampe anteriori assolvono una funzione esplorativa molto particolare.
Non è difficile intuire, osservando i video precedenti, che con le zampe anteriori generalmente l'insetto stecco esplora l'ambiente intorno a sé, sondando la possibilità di appigli più o meno sicuri, comunicando con i propri simili, ecc.
Nel caso, invece, della posizione insolita di cui parliamo l'insetto utilizzerebbe sottilissime membrane situate sulle zampe anteriori e specializzate a percepire le vibrazioni generate dalle onde sonore. La posizione di cui sopra aumenterebbe la capacità di captarle, grazie anche agli incavi determinati dalla morfologia delle zampe.
Di seguito, invece, il video di una femmina adulta nella stessa posa abbinata anche al criptismo omocinetico, il comportamento mimetico di cui abbiamo parlato sopra.
Infine, un ultimo video di quattro giovani vivacissime neanidi che compendia tutti i comportamenti analizzati in questo post, ad esclusione della tanatosi:
Ricapitolando, in questo post abbiamo visto come, indipendentemente dall'età e dal sesso, i nostri pavidi e inermi amici privi di corazze, aculei, veleni o altre armi offensive siano riusciti a sopravvivere per milioni di anni semplicemente mettendo in atto quante più strategie difensive possibili, arrivando ad essere campioni del "passare inosservati", assumendo, a volte, comportamenti apparentemente strampalati ma soprattutto caratteristiche morfologiche che hanno dell'incredibile.
Ricordiamo sempre che tutte queste "miracolose strategie" avvengono per caso, grazie alla casuale comparsa di mutazioni naturali che, se positive per la sopravvivenza del singolo, si trasmettono alle generazioni successive diventando, con il tempo, stabili nella specie e dimostrando, così, nel corso dell'evoluzione la sua capacità di adattamento all'ambiente.
Anche altre sorprendenti soluzioni sono state messe in atto da queste incredibili creature per continuare ad esserci nella straordinaria avventura che è la vita sulla Terra.
Ma di questo parleremo in un altro post!
Arrivederci!!
Comments
Post a Comment