Come ha inizio la nostra avventura... (Capitolo Primo)
Mora & Mirtillo
Premesso che sin da bambina ho fortissimamente subito il fascino delle strategie di mimetismo animale e ho sempre ammirato e, per quanto possibile, osservato con attenzione le molteplici meraviglie della Natura, maestose o minute che siano, devo, molto sinceramente, confessare che fino a qualche mese fa non avevo mai visto (con mio sommo rammarico) un insetto stecco dal vivo.
Ed ecco, invece, piovere inaspettatamente e quasi dal nulla, ben DUE esemplari!
Non ho potuto fare a meno di intensissimamente sperare che i due fossero una possibile coppia per provare a realizzare una esperienza sulla riproduzione da proporre ai miei piccoli alunni.
Esemplari estremamente simili, ma anche leggermente diversi per colore e dimensione...
Da cui, i nomi divertenti di Mora e Mirtillo! Avevo, infatti, subito appurato, pena la morte per fame dei due poverini, quali fossero le piante nutrici degli insetti stecco scoprendo che questi affascinanti fasmidi vivono sui rami del rovo e delle sue foglie, principalmente, si nutrono.
“Mora” sembrava, di conseguenza, proprio un nome adatto.
La simpatica - nonché molto romantica - idea della stessa iniziale per il nome di entrambi, mi aveva fatto sorvolare sul fatto che i mirtilli hanno poco a che fare con la loro dieta e attivare la ben più idilliaca sinapsi relativa al loro habitat: insetti stecco e di frutti di bosco!
E allora, vai con Mora & Mirtillo!
Ma...
(come in ogni storia che si rispetti...)
Le ricerche sul web, riguardo al tanto fortemente da me agognato dimorfismo sessuale degli insetti stecco, mi confermano che maschio e femmina sono effettivamente differenti sia per colore che per dimensione...
"GRANDE!!" penserete voi...
"GRANDE!!" infatti, ho pensato io...!!
Scopro che i maschi, rispetto alle femmine, sono più scuri e hanno il corpo molto più sottile (...e ci siamo! guardate il bel marrone bruciato del magrissimo Mirtillo!)
...mentre le femmine hanno sfumature di colore che vanno dal verde al beige (e ci siamo!) e l'addome più voluminoso (e ci siamo!)
Leggo però (e, ahimè, trovo conferma nei numerosi siti consultati) che in tutte le specie di insetti stecco, le femmine sono di dimensioni maggiori rispetto ai maschi.
Nooo! Non può essere! Mora è più piccina di Mirtillo!!
"Che sia semplicemente più giovane?!"
...si riaccende la speranza...
...che riaccende l'entusiasmo...
...entrambi premiati nei giorni successivi dalle nuove dimensioni raggiunte da Mora!
In realtà con il passare delle settimane (e, soprattutto, con l'aumentare delle mie conoscenze sull'argomento) la consapevolezza di pregresse pie illusioni si concretizza nella assoluta certezza e conseguente definitiva rassegnazione di avere possesso di due esemplari ... maschi!!!
Ma c'è di più!!
Il mio navigare (Magellano impallidirebbe al confronto) in Internet nella spasmodica ricerca di informazioni, mi porta a scoprire che, tra le caratteristiche più sorprendenti di questi piccoli esseri davvero particolari, c'è quella di potersi riprodurre anche per partenogenesi: senza, cioè, che le uova siano state fecondate dal maschio!
Ironia della sorte, scopro che nelle specie italiane i maschi sono rari [sic] e - addirittura! - completamente estinti [sic] in alcune regioni del nostro Paese.
Un destino crudele si fa beffe di me? o vuole solo mettere alla prova la mia determinazione?!
In pratica, dati due insetti stecco:
FEMMINA + MASCHIO = UOVA
MASCHIO + FEMMINA = UOVA
FEMMINA + FEMMINA = UOVA
MASCHIO + MASCHIO = se vuoi UOVA, vai a cercarti una FEMMINA.
Nuove ricerche - matte e disperatissime - sul web: "Come trovare insetto stecco femmina"
In somma, siti e video consultati dichiarano che:
- apparentemente, trovare insetti stecco è un gioco da ragazzi;
- apparentemente, basta - cito testualmente - seguire la linea di un ramo di rovo e, quando la linea si interrompe, quello è lo stecco!
- apparentemente, le femmine di insetto stecco sono molto più facili da trovare rispetto ai maschi, essendo più grandi e mooooolto più numerose;
Avrete già capito che il problema sta tutto nell'apparentemente!
Già!!
Vi assicuro di aver passato non poco tempo a seguire la linea di innumerevoli rami di rovo con risultati praticamente prossimi allo zero (meglio sarebbe dire: corrispondenti a zero!) e un livello di frustrazione inversamente proporzionale agli stessi, cioè tendente a infinito (sarebbe meglio dire: corrispondente a infinito!)
Per settimane e settimane, niente di niente!
Di insetti stecco neppure l'ombra!!
Poi, una domenica mattina - giorno canonico deputato alla raccolta dei rovi freschi per Mora e Mirtillo - la solita spasmodica ricerca di una femmina di stecco, mi fa notare un strano grillo (?!) appollaiato su un cespuglio.
Bastano due secondi per capire di trovarmi di fronte una mantide!
La teca di fortuna (la solita squallida ma funzionale scatola di scarpe), sistematicamente portata con religioso ottimismo nella speranza del reperimento di una agognata procreatrice, si rivela rudimentale ma efficacissimo ed efficientissimo fauna box per il trasporto del primo dei nostri "&friends"!!
WOW!!
Sono al colmo dell'entusiasmo!
Già immagino, a scuola, boccucce spalancate e occhioni sgranati!!
Ricordate i requisiti Stupore&Curiosità?
E, ipso facto, eccone una bella carrellata!
Ho voluto raccontare l'inizio di questa esperienza in tono scherzoso e, chiaramente, la figura retorica dell'iperbole mi è sembrata la soluzione ideale per amplificare al massimo le emozioni contrastanti che ne hanno accompagnato le varie fasi.
Senza Mora e Mirtillo nulla di ciò che poi è stato, sarebbe stato!
Premesso che sin da bambina ho fortissimamente subito il fascino delle strategie di mimetismo animale e ho sempre ammirato e, per quanto possibile, osservato con attenzione le molteplici meraviglie della Natura, maestose o minute che siano, devo, molto sinceramente, confessare che fino a qualche mese fa non avevo mai visto (con mio sommo rammarico) un insetto stecco dal vivo.
Ed ecco, invece, piovere inaspettatamente e quasi dal nulla, ben DUE esemplari!
Non ho potuto fare a meno di intensissimamente sperare che i due fossero una possibile coppia per provare a realizzare una esperienza sulla riproduzione da proporre ai miei piccoli alunni.
Esemplari estremamente simili, ma anche leggermente diversi per colore e dimensione...
Da cui, i nomi divertenti di Mora e Mirtillo! Avevo, infatti, subito appurato, pena la morte per fame dei due poverini, quali fossero le piante nutrici degli insetti stecco scoprendo che questi affascinanti fasmidi vivono sui rami del rovo e delle sue foglie, principalmente, si nutrono.
“Mora” sembrava, di conseguenza, proprio un nome adatto.
La simpatica - nonché molto romantica - idea della stessa iniziale per il nome di entrambi, mi aveva fatto sorvolare sul fatto che i mirtilli hanno poco a che fare con la loro dieta e attivare la ben più idilliaca sinapsi relativa al loro habitat: insetti stecco e di frutti di bosco!
E allora, vai con Mora & Mirtillo!
Ma...
(come in ogni storia che si rispetti...)
Le ricerche sul web, riguardo al tanto fortemente da me agognato dimorfismo sessuale degli insetti stecco, mi confermano che maschio e femmina sono effettivamente differenti sia per colore che per dimensione...
"GRANDE!!" penserete voi...
"GRANDE!!" infatti, ho pensato io...!!
Scopro che i maschi, rispetto alle femmine, sono più scuri e hanno il corpo molto più sottile (...e ci siamo! guardate il bel marrone bruciato del magrissimo Mirtillo!)
...mentre le femmine hanno sfumature di colore che vanno dal verde al beige (e ci siamo!) e l'addome più voluminoso (e ci siamo!)
Leggo però (e, ahimè, trovo conferma nei numerosi siti consultati) che in tutte le specie di insetti stecco, le femmine sono di dimensioni maggiori rispetto ai maschi.
Nooo! Non può essere! Mora è più piccina di Mirtillo!!
"Che sia semplicemente più giovane?!"
...si riaccende la speranza...
...che riaccende l'entusiasmo...
...entrambi premiati nei giorni successivi dalle nuove dimensioni raggiunte da Mora!
In realtà con il passare delle settimane (e, soprattutto, con l'aumentare delle mie conoscenze sull'argomento) la consapevolezza di pregresse pie illusioni si concretizza nella assoluta certezza e conseguente definitiva rassegnazione di avere possesso di due esemplari ... maschi!!!
Ma c'è di più!!
Il mio navigare (Magellano impallidirebbe al confronto) in Internet nella spasmodica ricerca di informazioni, mi porta a scoprire che, tra le caratteristiche più sorprendenti di questi piccoli esseri davvero particolari, c'è quella di potersi riprodurre anche per partenogenesi: senza, cioè, che le uova siano state fecondate dal maschio!
Ironia della sorte, scopro che nelle specie italiane i maschi sono rari [sic] e - addirittura! - completamente estinti [sic] in alcune regioni del nostro Paese.
Un destino crudele si fa beffe di me? o vuole solo mettere alla prova la mia determinazione?!
In pratica, dati due insetti stecco:
FEMMINA + MASCHIO = UOVA
MASCHIO + FEMMINA = UOVA
FEMMINA + FEMMINA = UOVA
MASCHIO + MASCHIO = se vuoi UOVA, vai a cercarti una FEMMINA.
Nuove ricerche - matte e disperatissime - sul web: "Come trovare insetto stecco femmina"
In somma, siti e video consultati dichiarano che:
- apparentemente, trovare insetti stecco è un gioco da ragazzi;
- apparentemente, basta - cito testualmente - seguire la linea di un ramo di rovo e, quando la linea si interrompe, quello è lo stecco!
- apparentemente, le femmine di insetto stecco sono molto più facili da trovare rispetto ai maschi, essendo più grandi e mooooolto più numerose;
Avrete già capito che il problema sta tutto nell'apparentemente!
Già!!
Vi assicuro di aver passato non poco tempo a seguire la linea di innumerevoli rami di rovo con risultati praticamente prossimi allo zero (meglio sarebbe dire: corrispondenti a zero!) e un livello di frustrazione inversamente proporzionale agli stessi, cioè tendente a infinito (sarebbe meglio dire: corrispondente a infinito!)
Per settimane e settimane, niente di niente!
Di insetti stecco neppure l'ombra!!
Poi, una domenica mattina - giorno canonico deputato alla raccolta dei rovi freschi per Mora e Mirtillo - la solita spasmodica ricerca di una femmina di stecco, mi fa notare un strano grillo (?!) appollaiato su un cespuglio.
Bastano due secondi per capire di trovarmi di fronte una mantide!
La teca di fortuna (la solita squallida ma funzionale scatola di scarpe), sistematicamente portata con religioso ottimismo nella speranza del reperimento di una agognata procreatrice, si rivela rudimentale ma efficacissimo ed efficientissimo fauna box per il trasporto del primo dei nostri "&friends"!!
WOW!!
Sono al colmo dell'entusiasmo!
Già immagino, a scuola, boccucce spalancate e occhioni sgranati!!
Ricordate i requisiti Stupore&Curiosità?
E, ipso facto, eccone una bella carrellata!
Ci siamo divertiti molto a mimare insetti stecco e mantidi...
... e a ricercarne differenze e somiglianze!!
E la 2A?!
Cellulare ormai completamente scarico (succede anche nelle migliori famiglie, arghhh!), non mi rimane che riportare in sintesi la presentazione della nostra nuova amica alla terza ed ultima (in termini di orario scolastico giornaliero, ovviamente) classe:
Maestra: Buongiorno, bambini!
Alunni: Ciao, maestra! Cosa c'è nella scatola?
M: Un nuovo amico da osservare!
A: Un nuovo stecco?
M: No, no...
A: E allora, che cos'è?
M: Ditemelo voi...
A: Un grillo!?
M: No...
A: Una cavalletta!?
M: Noo....
A: Uno scarafaggio?
M: Nooo.....
A: Una talpa? [sic]
M: Noooooo! Contate le zampe! Quante sono?
A: Sei!
M: e quindi...!?
A: Insetto!!
M: Appunto! Allora? Che insetto può essere?
A: Una cavalletta!
M: Già detto!! E ho già detto che NON è una cavalletta!
A: Ma sembra proprio una cavalletta!
M: Non è una cavalletta.
A: Maestra! Maestra! Ho capito!! Uno stecco femmina!!!
M: Magari!! No, no...
A (Michele): Aspetta! Maestra! Ma io lo conosco!! Solo che non mi ricordo come si chiama!
M: Davvero?! Bravissimo! Allora ti do un aiutino: inizia con la stessa lettera dei nomi di Mora e Mirtillo...
A: Allora, anche come il mio!
M: Il tuo, cosa?
A: Il mio nome!!
M: Ma è vero! Solo che la prima sillaba di quello dell'insetto è: ma... ma...
A: Sì, sì, sì...mi ricordo: MANTIDE!! Ho detto bene, maestra?
M: Hai detto bene e sei stato bravissimo!!
A: Allora, la possiamo chiamare Mantide?
M: Ma il suo nome è già "mantide"...
A: Ma io dico proprio Mantide di nome: una mantide che si chiama Mantide!
M: Ma è fantastico! Mi piace!
A: E poi, maestra, inizia anche come il tuo nome...
M: Ma il mio nome inizia con la "a"... Alessandra.
A: No, no... Il tuo nome inizia con la "m"... MAESTRAALESSANDRA!!
Iniziamo a ridere tutti...
... e fu così che la nostra mantide si chiamò Mantide!
Ho voluto raccontare l'inizio di questa esperienza in tono scherzoso e, chiaramente, la figura retorica dell'iperbole mi è sembrata la soluzione ideale per amplificare al massimo le emozioni contrastanti che ne hanno accompagnato le varie fasi.
Ma una doverosa precisazione va fatta prima di concludere questo lungo post...
La (iperbolicamente esagerata) delusione di ritrovarmi senza esemplari femmine va ascritta solo ed esclusivamente alla obiettiva impossibilità di realizzare l'idea di un'esperienza laboratoriale sulla riproduzione da proporre ai miei alunni, ma i due bellissimi maschi Mora e Mirtillo sono stati i nostri primi insetti stecco, fonte di stupore e di curiosità.
Senza Mora e Mirtillo nulla di ciò che poi è stato, sarebbe stato!
... ma anche senza Mantide nulla di ciò che poi è stato, sarebbe stato!
Il perché lo scoprirete in un prossimo post!
A presto!
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