Adozione temporanea: Istruzioni per l'uso
OCCORRENTE PER LA GESTIONE DELL’UOVO
- nebulizzatore;
- tappo di barattolo (meglio se in plastica) con uno o più strati di carta assorbente sul fondo (in alternativa, si può costruire un’incubatrice ma, date le attuali condizioni climatiche, non dovrebbe essere necessario);
- scatolino di cartone (da forare per facilitare il passaggio d’aria), tulle e un paio di elastici;
- reperibilità immediata di rametti di rovo (germogli). Nebulizzare da lontano una o due volte al giorno in modo da garantire il giusto grado di umidità. Cambiare immediatamente il substrato alla eventuale comparsa di muffe.
OCCORRENTE PER LA GESTIONE DELLA NEANIDE
- scatolo a sviluppo verticale di dimensioni maggiori (da forare per favorire la ventilazione), tulle ed elastici, carta assorbente come substrato;
- barattolo con rovi (nelle prime fasi, consigliabile doppio barattolo). Nebulizzare (da lontano e mai direttamente sulla neanide/insetto) almeno una volta al giorno, preferibilmente di sera. Ostruire con carta o tulle l’imboccatura del barattolo contenente i germogli di rovo, soprattutto nella prima fase di vita della neanide (furia). Cambiare i rovi e il substrato una volta a settimana. Non maneggiare o disturbare gli insetti durante la delicata fase della muta.
CONSIGLIATO:
- Dare un nome alla neanide.
- Documentare i momenti dell’esperienza: possono diventare un ricordo importante.
Questa “adozione” nasce dal desiderio di offrire ai singoli bambini (e alle loro famiglie) la possibilità di approfondire ulteriormente l’aspetto esperienziale diretto di quanto fatto nelle ore di laboratorio durante le osservazioni e le operazioni di gestione.
Tutte le operazioni – rovi a parte…ma qui la questione diventa "spinosa" – possono anzi, preferibilmente, devono essere eseguite dai bambini con l’aiuto e/o la supervisione dei genitori.
Detto ciò, quello che va sottolineato è che nessuno di questi insetti (indipendentemente dalla fase del ciclo vitale in cui si trovano: uovo, neanide o adulto che sia) è un giocattolo.
Questi piccoli esseri ci hanno fornito una grande opportunità di conoscenza dei meccanismi con cui la Natura opera e ci hanno permesso di familiarizzare con alcune delle strategie che le specie mettono in atto per garantirsi la sopravvivenza nell’avventura della vita sul nostro straordinario pianeta.
Obiettivo primario di questa esperienza rimane, per me, sensibilizzare ed educare al rispetto. L’adozione è, infatti, “temporanea”: va intesa come un privilegio che ci è stato concesso nel condividere una parte delle loro brevi e fragili esistenze e deve essere ricambiato con il doloroso ma doveroso momento della separazione. Quindi...
OBBLIGATORIO: Liberare la neanide nel suo ambiente naturale nelle condizioni per lei più favorevoli.
Per qualunque esigenza/perplessità/difficoltà/problema fare riferimento alla maestra Alessandra (steccoandfriends.blogspot.it)
- nebulizzatore;
- tappo di barattolo (meglio se in plastica) con uno o più strati di carta assorbente sul fondo (in alternativa, si può costruire un’incubatrice ma, date le attuali condizioni climatiche, non dovrebbe essere necessario);
- scatolino di cartone (da forare per facilitare il passaggio d’aria), tulle e un paio di elastici;
- reperibilità immediata di rametti di rovo (germogli). Nebulizzare da lontano una o due volte al giorno in modo da garantire il giusto grado di umidità. Cambiare immediatamente il substrato alla eventuale comparsa di muffe.
OCCORRENTE PER LA GESTIONE DELLA NEANIDE
- scatolo a sviluppo verticale di dimensioni maggiori (da forare per favorire la ventilazione), tulle ed elastici, carta assorbente come substrato;
- barattolo con rovi (nelle prime fasi, consigliabile doppio barattolo). Nebulizzare (da lontano e mai direttamente sulla neanide/insetto) almeno una volta al giorno, preferibilmente di sera. Ostruire con carta o tulle l’imboccatura del barattolo contenente i germogli di rovo, soprattutto nella prima fase di vita della neanide (furia). Cambiare i rovi e il substrato una volta a settimana. Non maneggiare o disturbare gli insetti durante la delicata fase della muta.
CONSIGLIATO:
- Dare un nome alla neanide.
- Documentare i momenti dell’esperienza: possono diventare un ricordo importante.
Questa “adozione” nasce dal desiderio di offrire ai singoli bambini (e alle loro famiglie) la possibilità di approfondire ulteriormente l’aspetto esperienziale diretto di quanto fatto nelle ore di laboratorio durante le osservazioni e le operazioni di gestione.
Tutte le operazioni – rovi a parte…ma qui la questione diventa "spinosa" – possono anzi, preferibilmente, devono essere eseguite dai bambini con l’aiuto e/o la supervisione dei genitori.
Detto ciò, quello che va sottolineato è che nessuno di questi insetti (indipendentemente dalla fase del ciclo vitale in cui si trovano: uovo, neanide o adulto che sia) è un giocattolo.
Questi piccoli esseri ci hanno fornito una grande opportunità di conoscenza dei meccanismi con cui la Natura opera e ci hanno permesso di familiarizzare con alcune delle strategie che le specie mettono in atto per garantirsi la sopravvivenza nell’avventura della vita sul nostro straordinario pianeta.
Obiettivo primario di questa esperienza rimane, per me, sensibilizzare ed educare al rispetto. L’adozione è, infatti, “temporanea”: va intesa come un privilegio che ci è stato concesso nel condividere una parte delle loro brevi e fragili esistenze e deve essere ricambiato con il doloroso ma doveroso momento della separazione. Quindi...
OBBLIGATORIO: Liberare la neanide nel suo ambiente naturale nelle condizioni per lei più favorevoli.
Per qualunque esigenza/perplessità/difficoltà/problema fare riferimento alla maestra Alessandra (steccoandfriends.blogspot.it)
Comments
Post a Comment