IL MIMETISMO

IL MIMETISMO
(...finalmente!)

Doveroso sottotitolo di commento per un blog che, principalmente, tratta di un campione (insetto stecco) tra i campioni (fasmidi) del … mimetismo, appunto!




In particolare, in questo post mostreremo come questi esseri, che tra gli insetti non sono propriamente i più piccoli per dimensione, riescono a divenire letteralmente invisibili (Fasmide, , dal greco phasma: 'fantasma') tra gli elementi del loro ecosistema.
Partiamo alla "ricerca dello stecco nascosto" per mettere alla prova la vostra capacità di osservazione!

*ATTENZIONE! In questo post vi consiglio di NON cliccare da subito sulle immagini per ingrandirle:
le soluzioni alla "ricerca dello stecco nascosto" sono fornite con ingrandimenti o aiuti grafici. Prima, però, provate a cimentarvi da soli nell'impresa!!

Come titolo delle "sfide" che vi saranno proposte si potrebbe scegliere...

"Riesci a trovarmi?"
che, in fondo - a ben pensarci - è la stessa sfida che i nostri incredibili amici lanciano di continuo  (sicuramente confidando in un esito negativo) ai loro possibili predatori.


Riesci a trovarmi? (1)
Cominciamo con qualcosa di molto semplice...


Su questo fusto aereo di rovo in primo piano sono presenti sia una femmina (a sinistra) che un maschio (a destra).
Generalmente, le femmine tendono a posizionarsi sotto la pagina inferiore della foglia di rovo. I maschi, invece, sostano spesso al di sopra dei fusti aerei della pianta.
Nel post sul dimorfismo sessuale vedrete foto e filmati sulle differenze morfologiche e cromatiche tra i due sessi, ma qui mi preme cogliere l'opportunità di sottolineare come ci sia una corrispondenza tra queste caratteristiche e le abitudini di vita dei nostri insetti: le femmine - in cui l'addome è ovviamente più voluminoso per la funzione riproduttiva di dover, appunto,  produrre le uova - hanno la necessità di doversi mimetizzare tra elementi dell'ambiente che siano di dimensioni più grandi (come le foglie), di qui il colore verde della loro livrea.
Da notare che la linea che longitudinalmente percorre il corpo della femmina è di colore diverso e, quindi, "spezza" visivamente il considerevole volume dell'addome favorendone, con un ennesimo stratagemma, la mimetizzazione.
Inoltre, entrambi gli esemplari tendono ad aumentare per effetto ottico (ma questa posizione ha anche una funzione protettiva) la lunghezza del proprio corpo protendendo e unendo le due zampe anteriori e, ovviamente, disponendosi in senso longitudinale sui rami di rovo per confondersi con gli stessi.

Ecco i due frame croppati della foto per permettevi di osservarne meglio i dettagli:

femmina
maschio


Ora, un'altra immagine per mostrarvi quanto, effettivamente, corpo e zampe possano assomigliare alle nervature delle foglie che, come è noto, sono più evidenti nella pagina inferiore...proprio il posto - guarda un po'! -  dove le femmine preferiscono posizionarsi nei momenti di stasi.
Ma, se state, come credo, iniziando a familiarizzare con i meccanismi di adattamento all'ambiente e di selezione naturale, la cosa non dovrebbe più sorprendervi.



Riesci a trovarmi? (2)
Aumentiamo - ma solo di poco - il livello di difficoltà.


Nella foto sopra, un verdeggiante ciuffo di primaverili rami di rovo con foglie, germogli, stipole, spine grandi e piccole...

Se state sollecitando i vostri sensi alla spasmodica ricerca dello "stecco nascosto", sappiate che il non averne trovato nessuno dipende esclusivamente dal fatto che... qui non ce ne sono!

Invece, nella foto sotto ben due neanidi cercano di nascondersi alla vista invadente e intrusiva della vostra curiosità indagatrice:


Certa che le abbiate già trovate, voglio però proporvi il confronto con la foto successiva, in cui il cambio di sfondo rende la loro identificazione un vero gioco da ragazzi: adesso, corpi e zampe sono più facilmente riconoscibili già ad un primo colpo d'occhio!


Sfondo e controluce, prospettiva e profondità di campo possono essere validi alleati o infidi traditori nel celare o rivelare la loro altrimenti invisibile presenza nella lotta per la sopravvivenza (predare o essere predati).

Riesci a trovarmi? (3)

Questa volta dovrebbe essere ancora più facile...

Osservate con attenzione nella foto successiva, due insetti stecco (uno di colore più chiaro indicato dalla freccia blu, l'altro più scuro indicato dalla freccia gialla) lontano sullo sfondo a sinistra delle folte foglie di rovo mimetizzarsi al di dietro di un piccolo garbuglio di rametti in primo piano.
Qualcos'altro avrà di sicuro attirato la vostra attenzione: a destra la parte terminale dell'addome di una femmina indicato dalla freccia rossa.


I rametti, in primo piano e fuori fuoco, disturbano l'osservazione...
Rametti...!?
Modifichiamo la messa a fuoco...


...una selva selvaggia di antenne, zampe ed esili corpi di quattro sottilissimi maschi!!
Confesso: inizialmente, ho provato a depistarvi, deviando la vostra attenzione su altri dettagli!!
Ma, a mia discolpa, posso dire che la finalità, ancora una volta, è di tipo didattico: il depistaggio, in fondo, è una frequentissima strategia di sopravvivenza nel regno animale!
E poi, questa era davvero facile!


Per farmi perdonare, vi "regalo" una pausa con un paio di foto di un altro "piccolo garbuglio" invitandovi ad una diversa sfida: 
Riesci a contarmi? (1)*



Stesso soggetto ma da diversa angolazione: maggiore numero di esemplari…
Riesci a contarmi? (2)*

* La soluzione è alla fine del post, dopo i saluti di rito ;)


Ritorniamo alla sfida originaria di questo nostro post sul mimetismo.
Riesci a trovarmi? (4)
Molto facile è la prossima, ma la sua presenza ha una motivazione affettiva.
Ricordate la nostra "coppia" storica? 
 In questa foto Mirtillo si appiattisce lungo il ramo, letteralmente scomparendo alla nostra vista. Immaginate uno sfondo diverso da questo omogeneo e compatto della scatola di cartone (un intricato cespuglio di rovi, per esempio)... 
Sarebbe completamente indistinguibile dagli elementi vegetali che lo circondano!

E Mora?
Fuori fuoco davanti al barattolo, giusto?
Facilissimo: ormai siete dei veri esperti!!



Riesci a trovarmi? (5)


Quindi, anche un cambio di "messa a fuoco" su un piano a diversa profondità trasforma questi esseri straordinari (anche piuttosto grandicelli) in entità assolutamente "invisibili"...!

Ma procediamo con una nuova "sfida": al centro della foto, il ben mimetizzato "bastoncino" verde (il corpo reso ancora più lungo dalle due zampe anteriori riunite in avanti, mi ripeto) in posizione verticale a testa in giù tra le foglie dietro di sé, fa letteralmente "scomparire" le altre articolate e lunghissime zampe contro lo sfondo anch'esso verde della foglia.


Visto?

Ma, a proposito di "vedere", quanti di voi si sono accorti (ma dobbiamo mettere a fuoco su un diverso piano di profondità) che - a ben "guardare"- c'è un altro piccolo insetto stecco che si intuisce sullo sfondo?
Lo vedete - adesso! - con le zampe posteriori aggrappate alle spine lungo il fusto?
Bravissimi!


Ora, mi avvicino un po', focalizzando ancora di più l'attenzione sulla piccola neanide (la neanide più grande -adesso fuori fuoco- potrebbe ora essere confusa con uno dei tanti piccioli lungo il fusto)...


... e, con un close up ancora più audace, ecco in primissimo piano la nuova protagonista!



Notato qualcosa?
Ebbene, se tra gli insetti stecco vince chi si nasconde meglio, tra le tre (tre!? Sì, tre!) neanidi in gara, la medaglia d'oro va conferita alla neanide che, a testa in giù, il corpo appiattito longitudinalmente al ramo di rovo, si nasconde perfettamente alla nostra vista: indizi della sua presenza la zampa posteriore distesa ad agganciarsi alla sommità del fusto reciso e le due zampe anteriori congiunte in avanti a intercettare l'appiglio giusto dietro alla zampa mediana sinistra della seconda classificata (onorevole medaglia d'argento) sul podio dell' "invisibilità"!
Riuscite a vederla?

Adesso, sì! Vero?
Meritatissimi oro, argento e bronzo sul podio dei grandi campioni del mimetismo: i fasmidi.



Riesci a trovarmi? (6)


Un'altra molto facile...(ma la foto è spettacolare!)
L'esemplare è in una bella posizione che ci permette di osservarne bene i dettagli anatomici del capo (motivo per cui l'avevo scattata).
Ma, se cominciamo a focalizzare l'attenzione sui particolari, a volte corriamo il rischio di lasciarci sfuggire elementi importanti...


Allarghiamo il contesto e...


...scopriamo che, tra gli elementi vegetali che circondavano l'insetto nella foto precedente, riusciamo a individuarne alcuni per quello che sono veramente: zampe (sinistra) e torace (destra) di altri due insetti stecco...!!

Ed ecco la foto al completo: ora gli insetti sono quattro! Compare, infatti, sulla destra, la sagoma di una enorme femmina adulta!


Una diversa inquadratura ce la mostra in una posa molto appariscente mentre l'insetto che precedentemente era al centro della foto ha cautamente assunto una posizione difensiva.



Fin qui, tutte le "sfide" (tranne la prima) hanno avuto per protagonisti insetti allocati nelle teche del laboratorio di scienze o a casa (nei periodi di chiusura della scuola).
Ho voluto proporvele prima delle prossime sezioni per evidenziare quanto la difficoltà di riuscire ad identificare i nostri amici aumenti in maniera esponenziale quando ci troviamo nel loro habitat naturale.

Dichiarare che, nel groviglio inestricabile di un roveto, prospettive e giochi di luce con sfondi che si susseguono infinitamente replicandosi con minime differenze rendono difficile trovare un insetto stecco, è un'affermazione più che scontata, lapalissiana! D'altra parte, la selezione naturale avrebbe, altrimenti,  riservato loro un altro destino... e, invece, per fortuna, questa difficoltà a "non riuscire a vedere ciò che, in realtà, è presente" fa sì che noi, oggi, possiamo ammirare questi fenomeni della Natura che sono i fasmidi.
Ma quello che sconvolge è che nella maggior parte dei casi non si riesca a vedere ciò che è si ha letteralmente davanti agli occhi!

Riesci a trovarmi? (7)


Siamo in natura, è evidente!
Immaginate la scena estendersi a perdita d'occhio.
Qui ero alla ricerca di buoni rovi freschi per i nostri insetti a scuola (in pieno inverno è già di per sé un'impresa) e il bel fusto che mi si stagliava davanti mi pareva piuttosto appetibile. Mi ero già avvicinata per reciderlo. Poi, un inaspettato particolare ha attirato la mia attenzione...

Ormai, dopo tanto allenamento, sarete già esperti...
Sono convinta che avvicinandoci solo un pochino, avrete già colto il dettaglio rivelatore.



 ... magari, variando leggermente l'angolo di osservazione...


Esatto!! Eccolo! Un giovane esemplare! Una neanide!
La piccola, ma non giovanissima, neanide è già (evidentemente mi aveva avvistato molto prima che io mi accorgessi di lei) nella posizione di "cauto" riposo che ormai conosciamo bene: il corpo risulta allungato in avanti per effetto delle zampe anteriori (unite ai lati del capo per proteggerlo) e schiacciato lungo il fusto del rovo. Probabilmente si tiene in questa posizione perché in questa stagione il verde chiaro dei germogli nel roveto (in mezzo ai quali potrebbe facilmente mimetizzare la propria livrea in primavera o in estate, mettendo quindi in atto il criptismo omocromico) è praticamente assente e la migliore possibilità di depistare i predatori è forse il mimetizzarsi accanto alle appuntite estremità delle spine che, in aggiunta, le offrono appiglio, riparo e protezione.
Anche nascere in un periodo dell'anno sbagliato può costituire (ahilui, per il singolo individuo) un esempio di selezione naturale, ma di questo parleremo - nello specifico degli insetti stecco - nel post relativo alle uova (caratteristiche e  schiusa).



Le estremità di addome e zampe si confondono più facilmente accanto alle punte delle spine lungo il fusto (omomorfismo e omocromia).


Ora, un altro tipo di considerazioni.
Altre immagini di un acrobatico e divertentissimo maschio in piena estate



02 luglio 2017
e di una neanide mezza congelata in cerca di calore in uno dei periodi più gelidi dell'anno


22 gennaio 2017
possono, infatti, essere spunto per stimolarvi a un ragionamento...

Cosa accomuna questi due insetti così diversi (maschio adulto vs neanide femmina) e lontani tra loro nel tempo e nelle condizioni metereologiche (piena estate il primo, gelido inverno l'altra)?
Sono entrambi riconoscibilissimi sullo sfondo dei rovi. Questo, a causa del loro colore. Già! 
Altro che campioni del mimetismo!! ...direte voi!
Perché, allora, viene loro concesso di essere presenti proprio nel post che esalta la loro arma strategica per eccellenza (il mimetismo)?
All fine dell'ultimo Riesci a trovarmi? (7)   abbiamo parlato di criptismo omomorfico e/o omocromico: la capacità di mimetizzarsi per forma e/o per colore...
E, sempre l'ultimo Riesci a trovarmi? (7), tratta proprio del contesto ambientale...
Quindi...?

Quale o, meglio, quali caratteristiche peculiari dei nostri due amici ci rimandano a caratteristiche di un elemento del contesto ambientale che li circonda?

Siete già riusciti a darvi una risposta?

Immagino di sì!
Si tratta del substrato secco alla base dei cespugli di rovo: in questo caso, aghi di pino, ma di norma anche generiche sterpaglie ed erbacce secche. 
Immaginate che un pericolo potenzialmente letale minacci l'insetto. Mettendo in atto la tanatosi, in meno di un battito d'occhi (del predatore) il nostro amico è già al sicuro...indistinguibile tra i sottilissimi e appuntitissimi (omomorfismo) aghi di pino secchi tra il beige e il marrone (omocromia).

Così, introduciamo anche la prossima "sfida" che, secondo me, è la più spettacolare di tutte e vi rinnovo il suggerimento datovi all'inizio del post:

*ATTENZIONE! In questo post vi consiglio di NON cliccare da subito sulle immagini per ingrandirle:
le soluzioni alla "ricerca dello stecco nascosto" sono fornite con ingrandimenti o aiuti grafici.
Provate prima a cimentarvi da soli nell'impresa!!

E ora, con grande ammirazione per i livelli straordinari cui questi inermi esserini hanno portato una delle più affascinanti strategie di sopravvivenza nel regno animale, vi mostro con orgoglio le prossime foto.


Riesci a trovarmi? (8)


Riesci a trovarmi? (9)

Riesci a trovarmi? (10)

Riesci a trovarmi? (11)

Riesci a trovarmi? (12)

Queste immagini non potrebbero avere commento più appropriato del proverbiale "come cercare un ago in un pagliaio"... !

Ma lasciate che vi presenti il nostro incredibile (e "invisibile") protagonista. Lo vedete su questa foglia d'edera: un maschio un po' sbilenco, di colore marrone scuro, cui manca anche una zampa (posteriore sinistra).


Ora che sapete cosa cercare, provate a osservare nuovamente le foto nel tentativo di identificarlo.
Siete ancora in difficoltà?

Vi propongo dei close up delle prime due foto per facilitarvi il compito:




Adesso è davvero facile!
Però, se ancora non riuscite, vi aiuto con il colore:






Troppo facile, eh?
Vi assicuro che, dal vivo, è tutta un'altra cosa!
Immobile, l'insetto spariva di continuo alla nostra vista (che sapevamo esattamente in quale punto si trovasse), confondendosi con gli aghi di pino che lo circondavano…
Eccovi i video:






Il mimetismo era incredibile: semplicemente perfetto!

Per fortuna!! Altrimenti questi straordinari "personaggi" sarebbero estinti da milioni di anni!


Comunque,
come innocui predatori a caccia di sfide e di curiosità
non ve la siete cavata affatto male!!

Bravi davvero!
Complimenti!!


Ora, godetevi le foto di un altro tipo di "ricerca": in sala computer a navigare per immagini sul web.
Tema: il mimetismo nel regno animale, ovviamente!

*ATTENZIONE! Da questo punto in poi, vi consiglio di CLICCARE DA SUBITO sulle immagini per accedere alla galleria con le foto ingrandite: ne vale davvero la pena!

Ecco gli orgogliosi "ricercatori"...



























Ed ecco i loro affascinanti e incredibili risultati trovati sul web:

Foto dal web


Foto dal web

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Spero questo lunghissimo post
(ma anche ricchissimo di immagini straordinarie)
vi sia piaciuto!

Vi aspetto al prossimo!!


Soluzioni del Riesci a contarmi?:

* 7 (prima foto) e 10 (seconda foto)


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