Come ha inizio la nostra avventura... (Capitolo Secondo)

Da Cosa Nasce Cosa...

Nel Capitolo Primo su come la nostra avventura abbia avuto inizio, vi ho già raccontato di quando, andando in cerca di una femmina di insetto stecco, mi sia imbattuta in una piccola mantide, battezzata Mantide dai miei piccoli (e solo apparentemente poco fantasiosi) alunni…




Vi racconterò, in questo nuovo post, di come l'avventura abbia avuto inimmaginati e inimmaginabili sviluppi...


Nel post precedente - obbligatorio, a questo punto, se non lo avete ancora fatto, andare a leggere il post precedente: "Come ha inizio la nostra avventura... ( Capitolo Primo)" - noterete che la galleria delle "foto di Mantide a scuola" è in realtà una galleria di "foto di alunni che osservano Mantide a scuola".

Qui, invece, troverete una serie di "foto di Mantide", lo straordinario insetto che abbiamo avuto il privilegio di incontrare.

Eccole:




















Vi rinvio ad un prossimo post per un più dettagliato commento sulle caratteristiche morfologiche di questo straordinario insetto e per un inevitabile confronto tra mantide e insetto stecco.

Ma ora dobbiamo procedere per raccontare gli inimmaginati e inimmaginabili esiti della nostra avventurosa storia.

Qualche notizia in più su questa affascinante "amica", la mantide, vi metterà a conoscenza, nel caso non lo sappiate già, che abbiamo a che fare con un insetto predatore carnivoro.

Immaginate quindi la mia pressante urgenza nel voler restituire quanto prima Mantide alla possibilità di procacciarsi il cibo, che difficilmente avrebbe potuto predare nella vecchia - e, vuota! - scatola di scarpe con parete in tulle che la ospitava durante l'osservazione nelle tre classi.

Ultimo rapido adempimento il doveroso "servizio fotografico" a testimonianza del capolavoro d'ingegneria e magnifico esempio di adattamento all'ambiente che questo essere vivente è.
Ma procrastinare ulteriormente il suo ritorno "a casa" avrebbe potuto avere tristemente tragici e assolutamente imperdonabili risvolti. 
Dovevo davvero liberarla quanto prima!

Così, in un tardo pomeriggio di fine settembre mi carico in macchina la nostra affamata amica per riconsegnarla all'esatto cespuglio su cui l'avevo trovata.









Vederla di nuovo "a casa", sana e salva, col privilegio di averla potuta osservare documentandone da vicino le incredibili peculiarità e, nel frattempo e nel contempo, aver potuto stimolare interesse, curiosità e conoscenza in tanti piccoli futuri adulti, mi riempiva di un sentimento che, dapprima, avevo interpretato come soddisfazione.

In realtà, quello che provavo era un senso di profonda gratitudine.


La bellezza che percepiamo nell'osservare un animale nel suo ambiente naturale è amplificata dal benessere psicologico che ci deriva dal nostro riconoscerlo eticamente "a casa", nel posto in cui è giusto che sia, dal nostro essere inconsciamente consapevoli (e, il più delle volte, candidamente ignari delle tremende lotte che - indistintamente - tutti i suoi progenitori hanno dovuto sostenere nella lunghissima storia della evoluzione della loro specie) dell'incredibile processo che ha portato alla assoluta perfezione nella coesistenza di quella forma di vita in quel determinato ambiente.
Il meccanismo inesorabile della selezione naturale: il non adatto viene eliminato.
E Mantide era bellissima, era affascinante, era... perfetta!

Continuavo a scattarle foto...

La consapevolezza che, in un attimo, con un rapido impercettibile salto e un leggero inavvertibile frullar d'ali, Mantide sarebbe diventata "invisibile" per sempre, non mi facevano quasi neanche sentire la gelida umidità del crepuscolo all'interno della pineta.
Continuavo a scattarle foto...

Poi, ho notato qualcosa... 
(Da non credere! Ero lì da almeno un quarto d'ora...!)



...qualcosa di inaspettato,
(Lo vedete anche voi?)
 (Miglioro la messa a fuoco...)
(...e ingrandisco...)



... qualcosa di ormai insperato...!
(se ancora non riuscite a "vedere l'invisibile", vi consiglio una sbirciatina al post Il Mimetismo!)


Con Mantide immobile sulla sommità del cespuglio - apparentemente improbabile nume tutelare - i miei occhi ancora increduli contemplano una coppia (Sììììì!!) di insetti stecco in copula perfettamente mimetizzati tra le pagine inferiori delle foglie di rovo.




Nelle nostre vite, a volte, le coincidenze di incontri fortuiti e inaspettati possono restituirci conseguenze insospettabilmente significative.
Così, nella nostra storia: la restituzione alla sua vita di una piccola mantide (trovata per caso durante la ricerca di una femmina di insetto stecco) ci regala, con una coincidenza incredibile di tempi e luoghi, proprio la tanto cercata femmina di stecco e, con lei, la possibilità di un'avventura dagli epiloghi molto fecondi.


Ecco perché senza Mantide nulla di ciò che poi è stato, sarebbe stato!

(incluso questo blog!)

Arrivederci al prossimo post!












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